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Proverbio: Meglio tardi che mai.
Testo adattato da "Galileo disse davvero 'Eppur si muove'?"
“Eppur [la Terra] si muove”Si dice che questa frase sia stata pronunciata da Galileo Galilei (1564-1642) uscendo dal Tribunale dell’Inquisizione nel 1633. Sebbene fosse un cristiano fedele e avesse sostenitori nonché amici potenti, per anni il padre della scienza moderna aveva scontri e difficoltà con la chiesa cattolica. Poiché aveva sostenuto, come già il matematico e scienziato polacco Copernico (1473-1543), che la Terra girava intorno al Sole e non il contrario, fu condannato per eresia e processato. Nel 1633 arrivò la chiamata dell’inquisizione e iniziò il processo durante il quale Galileo provò a spiegare le sue ragioni alla Chiesa, malgrado l’affermazione ufficiale del 1616 contro le idee e gli scritti copernicani. Benché il papa stesso, il pontefice Urbano VIII, fosse stato amico del matematico pisano, Galileo avrebbe potuto essere torturato o giustiziato a meno che non avesse ritrattato le sue teorie eliocentriche.Purché lo scienziato ritrattasse le sue teorie, evitò una severa condanna. Così costretto all’abiura, Galileo dichiarò ai giudici: “Con cuor sincero e fede non finta, abiuro, maledico e detesto li suddetti errori et heresie”. Tuttavia, nell’atto di andarsene dopo l’abiura, il padre del metodo scientifico moderno mormorò sottovoce: “Eppur si muove”, a testimonianza di come credesse tuttavia nella teoria eliocentrica.Sebbene con le sue scoperte Galileo Galilei cambiasse il modo di fare scienza e il mondo intero, morì da solo in esilio nella residenza ad Arcetri nel 1642.
“Eppur [la Terra] si muove”
Si dice che questa frase sia stata pronunciata da Galileo Galilei (1564-1642) uscendo dal Tribunale dell’Inquisizione nel 1633. Sebbene fosse un cristiano fedele e avesse sostenitori nonché amici potenti, per anni il padre della scienza moderna aveva scontri e difficoltà con la chiesa cattolica. Poiché aveva sostenuto, come già il matematico e scienziato polacco Copernico (1473-1543), che la Terra girava intorno al Sole e non il contrario, fu condannato per eresia e processato.
Nel 1633 arrivò la chiamata dell’inquisizione e iniziò il processo durante il quale Galileo provò a spiegare le sue ragioni alla Chiesa, malgrado l’affermazione ufficiale del 1616 contro le idee e gli scritti copernicani. Benché il papa stesso, il pontefice Urbano VIII, fosse stato amico del matematico pisano, Galileo avrebbe potuto essere torturato o giustiziato a meno che non avesse ritrattato le sue teorie eliocentriche.
Purché lo scienziato ritrattasse le sue teorie, evitò una severa condanna. Così costretto all’abiura, Galileo dichiarò ai giudici: “Con cuor sincero e fede non finta, abiuro, maledico e detesto li suddetti errori et heresie”. Tuttavia, nell’atto di andarsene dopo l’abiura, il padre del metodo scientifico moderno mormorò sottovoce: “Eppur si muove”, a testimonianza di come credesse tuttavia nella teoria eliocentrica.
Sebbene con le sue scoperte Galileo Galilei cambiasse il modo di fare scienza e il mondo intero, morì da solo in esilio nella residenza ad Arcetri nel 1642.
Rispondere alle domande:
Le parole sottolineate nel brano precedente sono tutte congiunzioni.
Una congiunzione è una parola usata per collegare o "unire" parole o frasi in un insieme coerente. La padronanza linguistica ai livelli avanzati implica l'uso corretto delle congiunzioni.
Alcune congiunzioni richiedono l'uso del congiuntivo, altre no.
La prima metà di questo capitolo presenterà le congiunzioni che non richiedono il congiuntivo, mentre la seconda metà si concentrerà sulle congiunzioni che lo richiedono.
La congiunzione d’uso più frequente in italiano è sicuramente “che.”
Quando lo si usa per unire due frasi indipendenti, “che” funziona da congiunzione.
Quando invece lo si usa per unire una frase principale con una frase dipendente, funziona da pronome relativo (vedete: I pronomi relativi).
Confrontate le seguenti frasi:
VS
Nel primo esempio, le due frasi sono indipendenti unite da “che,” mentre nel secondo esempio, “che ho mangiato in Italia” non è una frase indipendente (si riferisce a "i gelati italiani" e modifica il soggetto “i gelati”).
In italiano non si usa “che” più volte nella stessa frase.
L’università ha dichiarato che tutti gli studenti che si sono presentati il primo giorno avrebbero ricevuto una maglietta in omaggio.
In tale caso è preferibile riformulare la frase per evitare l’uso di “che” due volte, come nell’esempio:
L’università ha offerto una maglietta in omaggio a tutti gli studenti che si sarebbero presentati il primo giorno.
OCCHIO: Si noti l’uso di “che” nell’esempio di sopra: "...tutti gli studenti che si sarebbero presentati..."
A differenza dall’inglese, si usa “che” e non “chi” per unire le frasi relative alla frase principale (vedete I pronomi relativi).
Alcune congiunzioni richiedono che il verbo nella frase subordinata sia al congiuntivo.
Dopo altre congiunzioni, invece, il verbo è all'indicativo.
Le congiunzioni sotto evidenziate in MAIUSCUOLO sono più formali, cioè non si usano spesso nella lingua parlata ma più negli scritti più formali.
Alla conclusione del capitolo, si trova un elenco delle congiunzioni più formali in contrasto con quelle meno formali.
Questa congiunzione indica un fatto reale che comunque non ha alcun effetto sull'azione espressa nell’altra frase:
Anche se sono stanca, andrò lo stesso in biblioteca.
Non ci vediamo da una vita, anche se ogni tanto ci chiamiamo.
È un bellissimo film anche se dura tre ore.
Anche se arriverai stasera, non mi troverai perché dovrò lavorare.
Anche se è un ristorante popolare, non mi piace.
OCCHIO: “Anche se” seguito dall’indicativo e “sebbene/benché/nonostante/malgrado” seguiti da congiuntivo indicano la stessa cosa:
Confrontate:
Queste due congiunzioni esprimono un contrasto, cioè una contraddizione rispetto a quanto detto nella frase precedente, un controsenso.
Mi piace camminare, tuttavia prendo sempre l’autobus.
Mi piace camminare, eppure prendo sempre l’autobus.
Lavoro da sei mesi nello stesso ufficio con Letizia eppure non ci vediamo mai.
Lavoro da sei mesi nello stesso ufficio con Letizia tuttavia non ci vediamo mai.
Di conseguenza, NON posso dire:
**Leggo molti libri, tuttavia/eppure non leggo riviste. (Non è una contraddizione.)
NB: ”Tuttavia” può avere il doppio significato di “ancora” come nei seguenti esempi.
In questa costruzione “tuttavia” non funziona da congiunzione perché non collega due elementi grammaticali.
Indica la durata di un tempo limitato ad un dato termine e perciò ha il significato di "per tutto il tempo in cui."
Finché c’è vita, c’è speranza.
Finché Mussolini era al potere i fascisti avevano la maggioranza in parlamento.
Godetevi questo bel tempo finché dura!
In frasi negative, indica un’azione alla quale è subordinata l’azione della frase principale e ha il senso di “fino a quando”:
Insisterò finché non cederai.
Vivevo con i miei nonni finché non sono partito per l'università.
Ecco un video che potrebbe aiutare a capire la differenza tra "finché" e "finché non":
Completate le frasi seguenti con la congiunzione più appropriata, scegliendo tra “anche se”, “eppure/tuttavia”, e “finché”.
ESEMPIO: Sono passati tanti anni, __________ non sei cambiato per niente. > Sono passati tanti anni, *tuttavia* non sei cambiato per niente.
Sia “ma” che “però” indicano incertezza, dubbio, ostacolo, e possono essere utilizzati nella lingua parlata. “Però” è leggermente più formale e quindi è preferibile all’uso di “ma” negli scritti più formali.
Nella maggior parte dei casi, "ma" e "però" sono intercambiabili.
Si usa “ma” all’inizio della seconda frase per indicare il contrasto, per esempio:
Mangio molta verdura ma non il cibo biologico.
Mangio molta verdura ma non mangio il cibo biologico.
“Però” invece si può usare sia all’inizio della frase principale, la frase subordinata, o alla fine della frase intera.
Mangio molta verdura però non il cibo biologico.
Mangio molta verdura però non mangio il cibo biologico.
Mangio molta verdura; non mangio il cibo biologico, però.
NON si può usare "ma" al posto di "però" alla fine di una frase.
Significa “e non solo” o “e anche.”
Gli telefonerò nonché gli scriverò
È una situazione strana, nonché difficile.
Riceverai per posta l'avviso, nonché il bollettino da pagare.
Queste tre congiunzioni possono avere un valore conclusivo, esortativo o rafforzativo. In generale, significano “per questo motivo”.
Penso perciò esisto.
Il frigo è vuoto quindi faccio la spesa.
L’altro giorno sono arrivati i parenti, dunque ieri abbiamo pulito tutto il giorno.
NB: Come sostantivo, “il dunque” significa “la conclusione” o “il momento decisivo”.
Queste tre congiunzioni significano “visto che, dato che, al momento che” e indicano nella frase principale la conseguenza della frase dipendente.
Significa “perché” con qualche differenza:
Poiché abbiamo finito il progetto, potevamo andarcene.
Poiché il presidente si era dimesso, c’erano nuove elezioni.
Sono rimasta fino a tardi poiché dovevo finire la recensione.
NB:
Mangio perché ho fame. ?
Mangio poiché ho fame. ?
Poiché ho fame, mangio. ?
MA NON: Perché ho fame, mangio. ☹️
Ha il valore di “perché,” si usa nella lingua parlata più che scritta, ma lo si può mettere all’inizio di una frase, come nei seguenti esempi:
Siccome non parlava l'italiano, ho dovuto chiamare un interprete.
Siccome ho il raffreddore, resto a casa.
Siccome volevi fare di testa tua, pagherai di tasca tua.
NB: "Perché" ha un doppio significato, quello di “affinché/in modo che”. In tal caso richiede il congiuntivo.
Fate riferimento alla sezione sotto in questo capitolo su affinché/perché/in modo che per più informazioni su questo uso.
Completate le frasi seguenti con la congiunzione più appropriata, scegliendo tra “ma/però”, “nonché”, “perciò/quindi/dunque” e “poiché/siccome/perché”.
ESEMPIO: Beethoven era un uomo industrioso, __________ importante compositore. > Beethoven era un uomo industrioso, *nonché* importante compositore.
Ecco un video utile sulle congiunzioni, alcune già discusse sopra e alcune no:
Completate le frasi con una delle congiunzioni dalla lista. Userete ogni congiunzione SOLO UNA VOLTA. Certi spazi vuoti possono avere diverse congiunzioni che vanno bene; per altri spazi vuoti può andar bene solo una congiunzione specifica. Quindi, fate attenzione alla struttura delle frasi.
Lista delle congiunzioni: anche se; eppure; tuttavia; finché; finché non; ma; però; nonché; perciò; quindi; dunque; poiché; siccome; perché
ESEMPIO: Uscirò di scena in silenzio, __________ Mirko, il mio amico migliore, ti ama. > Uscirò di scena in silenzio, *siccome* Mirko, il mio amico migliore, ti ama. (*perché* e *poiché* vanno anche bene.)
"A meno che (non)" significa “salvo che” / “eccetto che.”
Esempi:
Andrò al mare a meno che ci sia molto traffico.
Verrò con voi, a meno che non sorgano imprevisti.
L’uso di “non” è facoltativo, cioè si può includere o no. È più d’uso nella lingua parlata e meno in quella scritta.
Alla biologia non interessa il design a meno che (non) funzioni.
Tutte queste tre congiunzioni si usano per introdurre una condizione.
Ognuno è libero di agire, a condizione che rispetti la libertà altrui.
Purché non lo faccia mai più, ti perdono e non dirò niente ai tuoi genitori.
I ragazzi possono venire a fare l'escursione in montagna, purché abbiano l'adeguata attrezzatura.
Studenti, lascio che usiate tutti i mezzi disponibili a patto che citiate correttamente le fonti.
Tutti questi termini significano “allo scopo di” o “al fine di”.
Te lo dico perché tu sappia.
Il capo spiega tutto affinché la gente non si faccia illusioni.
Dobbiamo fare in modo che simili fatti non si ripetano.
Completate le seguenti frasi scegliendo la congiunzione più appropriata tra quelle elencate:
ESEMPIO: Non ti rimetterai in forma a meno che tu non smetta di fumare.
Queste due congiunzioni sono intercambiabili. Significano “anche se” però a differenza di “anche se,” queste sono più formali, si usano di più nella lingua scritta e richiedono il congiuntivo.
Le frasi complesse con “benché” e/o “sebbene” vengono strutturate così:
Benché sia ancora presto, è meglio non attardarsi.
Sebbene tu sia ancora giovane, è importante che tu ti assuma le tue responsabilità.
Ti aiuterò benché tu mi abbia ferito.
Notate la differenza tra le seguenti frasi; notate quali elementi vengono enfatizzati.
vs.
Nell’esempio precedente, la frase senza “benché” fa un’affermazione, mentre la frase introdotta da “benché” è una qualificazione.
Nelle seguenti frasi, quali parti sono affermazioni? Quale aspetto viene enfatizzato?
Di definizione, “malgrado” e “nonostante” sono intercambiabili.
“Malgrado” è leggermente più formale e si usa di più nella lingua scritta.
Possono funzionare come preposizioni, come nei casi seguenti:
Malgrado i suoi migliori sforzi, Luca è arrivato secondo alla gara di atletica.
Gli vogliamo tanto bene, nonostante i suoi difetti.
Nonostante la tua arroganza, il tuo padrone ti sopporta.
Malgrado le proteste degli ecologisti, la situazione ambientale rimane a rischio
Sono andati a correre nel bosco nonostante la pioggia.
In questi casi, “malgrado” e “nonostante” vengono seguiti da un nome o frase nominale, senza un verbo e quindi non usano il congiuntivo.
Se invece sono usati come congiunzioni, si usa il congiuntivo per qualificare, per esempio:
Malgrado i volontari siano imperfetti, l’opera del programma continua ad avanzare.
Introduce una frase che indica un tempo.
Bisogna intervenire prima che sia troppo tardi.
Siamo entrati nella sala prima che il film cominciasse.
Volevo tornare a casa prima che facesse buio.
Devo trovare l’aula giusta prima che inizi la conferenza
Introduce una frase che indica una mancanza.
Se ne è andato senza che nessuno ne sapesse niente.
Cerca di uscire di nascosto, senza che nessuno se ne accorga.
Lusingare qualcuno senza che lo sappia.
Ho deciso di andare a fare bungee senza che me lo avesse suggerito nessuno.
ESEMPIO: Il capo è andato in vacanza senza che nessuno se ne accorgesse.
L’uso corretto delle congiunzioni permette ai parlanti di formulare frasi più complesse con un registro formale e quindi arrivare ai livelli linguistici più avanzati.
Oltre al significato corretto, la scelta della congiunzione può cambiare il registro o livello di formalità.
Elencati qui sotto sono delle congiunzioni con definizioni simili però aggruppate a secondo il loro registro:
Più informale (parlato)
Più formale (scritto)
anche
anche se
persino
benché/sebbene
quindi/ dunque
perciò
ma
però
eppure
tuttavia
perché
poiché
siccome
dato che/visto che
NB: Si ricordi, in italiano NON si usa “che” più volte nella stessa frase.
Completate le seguenti frasi scegliendo la congiunzione più appropriate tra quelle elencate.
Attenzione all’uso del congiuntivo!
ESEMPIO: Poiché il nuovo libro di testo è ancora nella fase di sviluppo, troviamo degli errori.
"Venezia finestre" by Brent C. Orton