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Proverbio: Al contadin non far sapere quanto è buono il cacio con le pere.
Adattato da “Come essere un buon genitore”
Essere un genitore è un’esperienza significativa ma non vuol dire che sia facile.
Per essere un buon genitore, devi sapere come fare sì che i tuoi bambini si sentano apprezzati e amati, mentre insegni loro la differenza tra giusto e sbagliato.
Un buon genitore deve dedicare tempo ai figli, amarli, ascoltarli, e dare loro un senso di ordine e sicurezza.
Come fai a sapere se hai trovato il modo giusto per disciplinare i propri figli?
Quando i bambini si sbagliano, ricordati:
Alla fine della giornata, la cosa più importante è far sì che i figli crescano in un ambiente accogliente dove imparano a diventare adulti fiduciosi, indipendenti e premurosi.
Rispondere alle domande:
Il verbo “fare” ha moltissimi usi in italiano.
Nelle costruzioni quando il verbo “fare” viene seguito da un verbo all’infinito, non è il soggetto del verbo “fare” che compie l’azione.
In queste costruzioni, il soggetto del verbo “fare” causa l’azione.
Esempi:
Faccio la spesa. (Il soggetto della frase, “io” compie l’azione; io compro la spesa)
Faccio fare la spesa a mio fratello. (Il soggetto, [“io”] non compra la spesa; il fratello compra la spesa)
Nel primo esempio, il soggetto (“io”) compie l’azione (comprare la spesa) mentre nel secondo esempio, il soggetto, (“io”) causa l’azione (faccio/obbligo/costringo mio fratello a fare la spesa).
Faccio moltissime foto adesso che ho un nuovo cellulare.
Faccio fare moltissime foto a mio marito adesso che ha un nuovo cellulare.
Come si vede sopra, l’espressione fare + infinito ha il significato di dare un compito o di obbligare un’altra persona a completare un’azione.
Notiamo alcune regole con queste costruzioni.
La sintassi della frase è la seguente: fare + infinito
Ad esempio:
Le poesie di Leopardi mi fanno piangere ogni volta che le leggo.
Appena mi danno l’orario di lavoro, ti farò sapere.
NB: È molto frequente l’uso di un avverbio dopo l’infinito, come in questi esempi:
Molto frequente è anche la costruzione: fare + infinito + (nome).
Per esempio:
La maestra fa cantare una canzone.
La maestra fa cantare i bambini.
In ogni partita, l’allenatore fa giocare Mario.
Il nome che segue direttamente l’infinito è un oggetto diretto quindi può essere sostituito con un pronome diretto.
La maestra fa cantare una canzone è La maestra la fa cantare.
La maestra fa cantare i bambini è La maestra li fa cantare.
In ogni partita, l’allenatore fa giocare Marco è In ogni partita, lo fa giocare.
OCCHIO: Quando si sostituisce l’oggetto diretto con un pronome, il pronome deve venire prima del verbo “fare.” In queste costruzioni, non si attacca mai il pronome alla fine dell’infinito.
Non preoccuparti: farò riparare la macchina. è La farò riparare.
Facciamo parlare il direttore. è Lo facciamo parlare.
Negli esempi sopra, non ci sono altre opzioni per la posizione del pronome diretto.
Completate le frasi con la forma corretta di una delle costruzioni fare + infinito elencate qui sotto, coniugando il verbo alla persona giusta e aggiungendo un pronome dove necessario:
ESEMPIO: Potrebbe ________________ provare quel vestito, per favore? -->
Potrebbe farmi provare quel vestito, per favore?
OCCHIO: A differenza dell’inglese, si usa la costruzione fare + infinito per queste espressioni in cucina:
Devi fare cuocere i biscotti a forno medio, cioè a 200 gradi.
Temo che lui non abbia fatto bollire l’acqua prima di buttarci la pasta.
A. La costruzione fare + infinito nei tempi composti, come il passato prossimo, usa l’ausiliare “avere.”
Ti avrei fatto conoscere mio ragazzo, ma lui non era potuto venire.
Il bullo ha fatto piangere il bambino.
D.
Proverbio: Dare ai poveri rende l’uomo più ricco.
Notate che non si usa la costruzione "fare + aggettivo."
Si usa invece il verbo “rendere + aggettivo”
Mi rende felice passare tempo con la mia famiglia.
Mi rende triste leggere le storie dei bambini abbandonati.
L’attesa in fila rende mio ragazzo nervosissimo. è Lo rende nervosissimo.
Se l’infinito che segue “fare” è un verbo normalmente riflessivo, non si usa il pronome riflessivo.
Perché non fai accomodare gli ospiti nel salotto?
Gli studenti irresponsabili fanno disperare l’insegnante.
Ci sono solo tre cose che mi fanno arrabbiare, ma non ve le dico.
Il mio ragazzo non sopporta le canzoni romantiche: lo fanno innervosire.
Si usa questa costruzione per esprimere “permettere che . . .” e segue le stesse regole della costruzione “fare + infinito,” cioè:
1. Il nome che segue direttamente l’infinito è un oggetto diretto quindi può essere sostituito con un pronome diretto.
2. Se l’infinito che segue “lasciare” è riflessivo, si cancella il pronome riflessivo.
3. Nei tempi composti, come il passato prossimo, si usa l’ausiliare “avere.”
Lascio uscire la mia gatta; la lascio uscire tre volte al giorno.
Lasciate parlare la musicista; lasciatela parlare.
Signora, i bambini non devono assolutamente bagnarsi; non deve lasciarli bagnare.
Lui vuole alzarsi, ma il dottore non lo lascia alzare.
Il poliziotto ha fatto scappare il prigioniero. Non capisco come l’abbia fatto scappare.
Se avessimo potuto, ti avremmo lasciato dormire fino a mezzogiorno.
In costruzioni con un oggetto diretto e indiretto, si usa tipicamente la preposizione “a” prima dell’oggetto indiretto; Però si può anche usare la preposizione “da” prima dell’oggetto indiretto per chiarire.
In questi esempi, nessuno chiarimento è necessario:
In questo esempio, invece, ci si può confondere:
Se Stefano ha scritto la lettera, meglio utilizzare la preposizione “da”, come nell’esempio:
Nei tempi composti, come il passato prossimo, le costruzioni con questa forma:
fare + infinito + oggetto indiretto + oggetto indiretto
utilizzano l'ausilare "avere."
Completate le frasi seguenti con la forma corretta del verbo “fare”, “lasciare" o “rendere” a seconda del contesto. Attenzione ai tempi verbali e all’uso dei pronomi.
ESEMPIO: Quando i miei compagni di stanza litigano, non posso fare niente: li lascio litigare.
Proverbio: Tutto è più facile a dirsi che a farsi.
In questa costruzione, il verbo “farsi” ha sempre un valore causativo; si usa per descrivere situazioni in cui il soggetto far fare qualcosa a se stessi da qualcun altro.
Ragazzi, su, fatevi coraggio!
Che ridicolo questo piacere che mi hanno chiesto. Chi me lo fa fare?
Non è il caso di farsi prendere dal panico.
Non voglio farmi illusioni: questo nuovo lavoro sarà difficile.
Devi farti vedere più spesso!
Questa costruzione di solito riguarda parti del corpo o dell'abbigliamento. La persona che compie l'azione è introdotta dalla preposizione "DA".
Mio padre sta poco bene; dovrebbe farsi fare un controllo completo dal medico.
Quell’attrice si è fatta pagare tutte le sue spese dall’ex-marito.
L’assistente vuole farsi capire meglio dagli studenti.
Si ricorda che tutti i verbi rilfessivi, incluso “farsi” utilizzano il verbo “essere” come ausiliare nei tempi composti:
Mi sono fatto tagliare i capelli da un nuovo parrucchiere.
La signora si è fatta fare due vestiti nuovi dalla sua sarta. (Se ne è fatti fare due).
OCCHIO: Non confondete costruzioni con “farsi fare” e l’espressione idiomatica “far sì che . . .”
Ricordatevi: "Far sì" significa “fare in modo che . . . “ e richiede il congiuntivo.
Bisogna far sì che tutti i clienti restino soddisfatti.
Fate sì che tutto proceda nel modo stabilito.
Faccio sì che tu capisca.
Devi far sì che i piatti non si rompano.
NB: Il “sì” di “far sì che” ha l’accento e deriva dalla parola “così.”
Non è equivalente a “si” (senza l’accento) che è un pronome.
Alcune espressioni comuni sono:
Completate le frasi utilizzando una delle espressioni qui sotto e coniugando il verbo alla persona, tempo, e modo giusto. Ricordate di includere il pronome dove necessario.
ESEMPIO: Ragazzi, appena arrivate a casa, fatevi sentire così so che siete arrivati sani e salvi.
Un sito e un video che potranno aiutare a ripassare questo concetto:
La costruzione fare + infinito
I verbi fare e lasciare:
"San Ginignano finestra con fiori" by Brent C. Orton